Conoscere se stessi

Negli ambienti yogico/meditativi/newage si parla spesso di conoscere sé stessi, senza aver ben presente cosa significhi e come sia possibile. Chi pensa di conoscersi attraverso "chiacchiere spirituali" o parlando con uno psicoterapeuta, incontrerà sempre e solo le proprie immagini mentali che si aggirano come le ombre della caverna platonica.   

Per conoscere sé stessi è necessario andare oltre sé stessi e farlo sistematicamente come prassi abituale.

Per andare oltre sé stessi bisogna andare oltre le proprie possibilità, sperimentando esperienzialmente come spesso i limiti siano illusori e fonte di semplice paure: sfidare le proprie capacità correndo oltre i limiti, affrontare una camminata in montagna andando avanti fino a quando non si è certi di poter tornare indietro, ripetere centinaia di volte di seguito lo stesso kata o la stessa sequenza di yoga, migliaia di volte lo stesso mantra oppure sacrificare tutte le proprie energie per sconfiggere un avversario molto più forte. Si tratta in sostanza di fare un viaggio attraverso i veicoli del dolore e della sofferenza. 

Solo oltre i confini della propria mente, in quello spazio mentale sospeso, quando si è senza alcun appiglio, è possibile osservarsi e finalmente conoscere un pezzo di sé stessi.  

m.m.

alessandra quattordio