“Riconnettersi al sacro” di Marco M.

Riconnettersi al sacro

Mi chiedo ogni giorno come contribuire a ciò che è per quanto mi riguarda la necessità primaria che hanno le genti di oggi.

Tutto è diventato così scontato, ed ha perso di conseguenza di brillantezza, che davvero in pochi comprendono quanto è necessario per coltivare una vita soddisfacente, comprendere che nulla è garantito, che bisognerebbe essere grati per ogni respiro, per ogni colore, per ogni gusto e per ogni esperienza in generale che la vita ci regala.

Posso suggerire di coltivare la preghiera, la meditazione, ma rivolta non al distacco bensì a percepire le forze che ci sovrastano e sono al di fuori della nostra comprensione, alle quali però dobbiamo essere riconoscenti. Leggendo qualche riga di un libro di Giovanni Lindo Ferretti, cantante dei CSI, ora ritornato consapevole della presenza di un Dio, potrebbe essere ad esempio un ottimo modo per passare il tempo con i famigliari e coltivare un senso della preghiera comune. Quello che una volta si faceva prima di ogni pasto o prima di andare a dormire non era un rito inutile da amanti del medioevo, ma è quello che bisognerebbe re-imparare.

Avere dei rituali, accendere spesso un fuoco che per sua natura rappresenta le forze soprannaturali. Fermarsi in diversi momenti della giornata, chiudere gli occhi e ringraziare.

Questi sono suggerimenti. Si possono trovare le proprie modalità, ma è un grave peccato verso sé stessi non provarci. Per quanto mi riguarda troverò dei modi e delle vie che possano essere condivisibili con chi avrà la voglia di partecipare.

Foto di e.b. Dolores CO

 m.m.

alessandra quattordio