Lo Stato fa a pezzi la “famiglia nel bosco” di Marco M.
Lo Stato fa a pezzi la “famiglia nel bosco”
La famiglia che viveva pacifica e in armonia con la natura nei boschi abruzzesi è stata distrutta. Un tribunale ha deciso che i bambini vanno rieducati forzatamente, togliendoli ai genitori. La scusa è che, se anche stavano bene ed erano felici, mancavano le interazioni sociali.
Lo Stato vuole nuove generazioni servili e manipolabili. I bambini devono crescere con gli occhi fissi su uno schermo (la famosa socializzazione) ed essere normalizzati in quel campo di concentramento che molti insistono a definire scuola. Ovviamente, coloro che non sono inclini vanno seguiti da uno “specialista” ed eventualmente bombardati di psicofarmaci.
Nell’epoca sponsorizzata come “la più libera di sempre” si sta togliendo al genitore la responsabilità dell’educazione, perché ci pensa lo Stato. Lo stesso Stato che può decidere da un giorno all’altro che non si esce di casa, che devi chiudere la tua attività, che ti obbliga a inoculare a te e ai tuoi figli sostanze tossiche o che, per fare un qualsiasi lavoro in casa tua, devi chiedere permessi (perché casa tua, pian piano, non avrà più nulla di tuo).
Ovviamente sempre tutto fatto per la tua sicurezza e per il tuo benessere.
Invece di fare addomesticate manifestazioni per cause lontane, su cui non abbiamo alcun potere di cambiamento e che soprattutto non ci riguardano, varrebbe forse la pena sostenere cause come quella di questa famiglia felice distrutta dallo Stato e dai suoi apparati.
m.m.