“Il ruolo del filosofo” di Marco M.
Il ruolo del filosofo
Ho letto un articolo interessante. Asseriva che, esattamente come la poesia, la filosofia non si può insegnare. Ciò mi ha fatto interrogare sul ruolo del filosofo se la filosofia, come sostiene l’articolo, non può essere oggetto di insegnamento diretto.
Quale sarebbe il ruolo del filosofo, quindi, oggi come ieri? Il filosofo dovrebbe promuovere una “ginnastica della mente”, ovvero spingere le persone a farsi domande, vedere le cose da altri punti di vista, promuovere l’esperienza personale, ricercare la verità, chiedersi se tale verità sia assoluta o relativa.
Soprattutto dovrebbe essere in grado di creare nuovi orizzonti (vedere la realtà con occhi totalmente differenti) e, soprattutto, rappresentare una costante critica al potere.
Dove sono finiti i filosofi oggi? Difficile rispondere. Alcuni sono degli impostori racchiusi nelle università. Essi, con tanto di titolo accademico (figli dell’idea che la filosofia si possa insegnare), non fanno altro che infarcire menti atrofizzate di ulteriori informazioni utilizzando un linguaggio incomprensibile. In sostanza, creano inutili cloni che perpetueranno il loro “lavoro”.
Altri, anch’essi distanti da una autentica filosofia, sono semplici divulgatori, ovvero lavorano al fine di giustificare e sostenere il potere che invece dovrebbero criticare. Ancora peggio, sponsorizzano l’orizzonte nichilista attuale, figlio dell’orrido Illuminismo, come se fosse l’unico possibile.
Eppure, mai come oggi, una autentica filosofia sarebbe necessaria: qualcosa che risvegli l’umanità nel non-umano e faccia da chiaro spartiacque tra una autentica intelligenza umana, capace di intuizione e visione, e una intelligenza artificiale.
m.m.